Pisa – Livorno : da derby a derby


Giocare un derby senza tifosi è come amare una donna e non potersi fare
avanti, non soffrire ne’ gioire con lei, guardarla da lontano e
lasciarla andar via. Il derby di sabato prossimo all’Arena Garibaldi
fra Pisa e Livorno, che purtroppo sarà disputato senza gran parte dei
tifosi, avrà questo triste sapore. Eppure i tifosi non fanno male al
calcio. Noi tutti ci siamo innamorati delle maglie e delle bandiere,
del tifo e degli sfottò che da sempre condiscono il mondo del pallone e
che in genere traggono origine dal sano campanilismo, non dal rancore o
dalla malafede.
Anche la storia dei giornalisti livornesi aggrediti nelle aree stampa
dello stadio di Pisa il 17 febbraio 2002, in occasione dell’ultimo
derby giocato a Pisa prima di questo, in fin dei conti, avrebbe avuto
tutto un altro significato se ai giornalisti prima offesi e poi
aggrediti, quindi sottoposti a offese in diretta televisiva da dei
colleghi, fosse stato riconosciuto il giusto onore, fosse stata resa la
dignità. Invece, nel goffo tentativo di giustificare
l’ingiustificabile, prima si è cercato di far passare i malcapitati
come coloro che provocarono gli incidenti (sic!) e poi si è calato su
questa vicenda un velo di inaccettabile silenzio.
Tanto che sette anni dopo, ora che le disposizioni di Maroni sono
riuscite nel miracolo di mettere d’accordo le due tifoserie, ci pare
doveroso ricordare quella brutta pagina di cattiva informazione in cui
i primi a sbagliare furono le istituzioni giornalistiche, Ordine
professionale ed Associazione stampa, che non spesero neppure una
parola di solidarietà verso chi quel giorno poteva rimetterci la pelle
e in secondo luogo buona parte della stampa locale che ha giudicato i
cronisti livornesi senza dar loro voce.
Ammesso e non concesso che uno di loro, come fu detto, abbia fatto
davvero il gesto del medio a un tifoso locale, sono da ritenersi
comunque accettabili due o tre aggressioni (in parte registrate da
immagini televisive) e attacchi verbali di colleghi poco lucidi? Noi
crediamo di no. Perché non si tratta, in casi come questo, di sani
sfottò e di campanilistiche tenzoni ad armi pari, ma di una mala
informazione e di una malafede che, sia pisana o livornese non importa,
va rimandata al mittente. Conforta il fatto che in questi giorni in cui
le tifoserie amaranto e nerazzurra si sono ritrovate unite in piazza a
manifestare, in definitiva, per la sopravvivenza del calcio, non pochi
amici tifosi del Pisa abbiano con noi condiviso l’idea di questa
lettera. E sul campo, vinca il migliore!

Marco Ceccarini, Pardo Fornaciari e 12 altre firme 

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One Response to Pisa – Livorno : da derby a derby

  1. provo_io says:

    prova

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