La controreplica di Pardo

Conducente scusi tanto dove andiamo, lei sa il nome?
Non lo so , ma è una frazione di un comune non lontano…
(o, forse, di un consiglio comunale..)

Non intendo scendere sul piano personale, né proseguire oltre questa polemica sull’improvvido cartello elettorale di una parte dell’opposizione a sinistra nel Consiglio di Livorno. Per conto mio concludo con questa controreplica, anche perché a molti dei compagni  di Sinistra Critica mi lega una profonda amicizia che risale al secolo scorso. 
Prendo atto che la smentita sul finanziamenti alla lista da parte di piccole e medie imprese è arrivata; segnalo che, facendo politica, bisognerebbe prendere sul serio quel che appare sulla stampa. Tra l’altro, non è detto che tutti coloro che leggono il Corriere leggano anche Senza Soste: l’equivoco che mi era stato fatto notare di certo meritava una smentita omologa ed immediata. 
Come diceva un compagno portuale, la politica non è torta.
A parte questo, vorrei sommessamente far notare che quanto a coerenza nel sostegno dato e poi ritirato, (al bilancio che prevedeva le missioni all’estero come ad ipotesi arcobaleno) l’unico che può dar lezioni è Marco Ferrando, andatosene da Rifondazione prima delle elezioni e mai entrato in Parlamento.

Come dire, quando si fanno polemiche, bisogna saperle fare.

E poi e poi e poi… Ma siamo così sicuri che un’alleanza civica (brutto nome, evoca ricordi osceni, l’Alianza para el Progreso, i Comitati civici… i compagni potevano dispiegare un po’ di creatività in più) garantisca il rientro in Consiglio Comunale di almeno 3 consiglieri (il candidato sindaco, e uno per formazione politica restante), obiettivo che pare l’inconfessato cemento programmatico degli alleati civici? E nessuno se la prenda, per questa mia affermazione maligna: ne conosco pochissimi che hanno saputo resistere alla chimera del posto in un consiglio…
Facciamo due conti: al partito di Ferrando, senza reale radicamento a Livorno, è bastato presentare il proprio simbolo per ricevere il 13 aprile dell’anno passato più voti di una SC erede di un pluridecennale impianto trozkista in città. Se si ripresenterà autonomamente, il suo migliaio di voti non lo riprenderà per intero, ma non  sparirà davvero. 
Quanto ai voti di SC, per riprenderseli dovrebbe far appello ad un programma anticapitalista e di unificazione del movimento operaio. Il problema è come distinguere tale urgenza in un’alleanza elettorale dal programma eterogeneo e da nome e simbolo come minimo poco attraenti. In queste condizioni, non è difficile prevedere che i voti dell’area comunistaanticapitalista migreranno altrove, o meglio, torneranno a Rifondazione ed alle liste collegate.
Fidel Castro raccomandò di non far saltare i ponti alle proprie spalle,  ai combattenti che vent’anni fa partivano per Cuito Canavale, dove la rotta dell’esercito sudafricano spianò la via al rovesciamento definitivo del regime dell’apartheid, alla liberazione di Nelson Mandela ed all’ascesa al potere dell’ANC.
Fatte le debite proporzioni (accantonando cioè il senso del ridicolo), c’era proprio bisogno di iniziare una campagna elettorale con 4 mesi d’anticipo, rompendo con il resto delle formazioni politiche che in modi diversi, magari contraddittori, si ispirano alla difesa degli interessi del movimento operaio? 
Pardo Fornaciari – 10 gennaio 2009

This entry was posted in La polemica con Sinistra critica. Bookmark the permalink.