La piattola ignobile

La mia vita tutto sommato è stata fortunata, almeno sinora. Sono contento di quasi tutto quello che ho fatto; di qualcosa vado anche fiero. Una delle fortune maggiori è stata quella di aver conosciuto di persona l’anarchico Goliardo Fiaschi.

Dopo l’arresto, il 27 ottobre del 1969 alla questura di Pisa,m’avevano rinchiuso nell’infermeria del carcere di Lucca, dove la mattina del giorno dopo mi risvegliai tutto indolenzito. Ma non per la durezza del pancaccio. Goliardo venne allo spioncino, mi chiamò, mi chiese chi ero cosa facevo lì per cosa m’avevan messo dentro, ed al mio diniego di dargli informazioni (non gli dissi nulla perché non lo conoscevo ancora, poteva essere una spia) si congratulò con un complimento che m’è rimasto stampato nel cuore:«Si vede che sei di pasta buona, fai bene a stare zitto» e mi regalò una caramella, un gesto banalissimo, ma che mi aiutò a darmi coraggio. Ho avuto la fortuna, anzi l’onore di condividere la detenzione con questa persona, di un coraggio morale indiscutibile: a 13 anni aveva falsificato la carta di identità per apparire più anziano ed essere accettato fra i partigiani della III brigata Garibaldi “Costrignano”, divisione“Modena”.

Ho avuto però la sfortuna di vivere nello stesso tempo in cui un prete, poi vescovo e ora capoprete rinnega il suo passato negando di averlo mai vissuto. Era un ragazzino, cerca di discolparsi, lo facevano tutti,era impossibile ribellarsi… 

Joseph Ratzinger era di 3 anni più vecchio di Goliardo Fiaschi. Entrambi vivevano sotto un regime fascista. Uno ha avuto la forza morale di scegliere di battersi contro il fascismo, quell’altro vedeva i prigionieri languire ai lavori forzati, e la sua carità cristiana non gli ha saputo ispirare né ribellione né ripulsa, ma la caparbia determinazione di perseguire il cursus honorum.

Il papa Ratzinger a 16 anni in divisa da Hitlerjugend

 Goliardo Fiaschi a 14 anni sfila a Modena liberata

 

 Pardo Fornaciari

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One Response to La piattola ignobile

  1. Guevarina says:

    racconto poco sorprendente forse, ma molto commovente per noi antinazisti…

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